L’universo della Magia.
E’ vero, è vero senza errore, è certo e verissimo!
Ciò che è in alto è come ciò che è in basso, e ciò che è in basso e come ciò che è in alto, per fare il miracolo della Cosa Unica.
Inizia così la Tavola di Smeraldo, documento antichissimo attribuito dalla tradizione a Ermete Trismegisto, il “ tre volte grande ”, mitico iniziatore dei rituali magici mediterranei.
“E’ tutta la Magia in una pagina ”, ne dice Eliphas Levi, occultista del secolo scorso.
In effetti, I’inizio della Tavola attesta il Principio Primo della scienza magica, dal quale tutto il resto della dottrina discende a guisa di successivi corollari.
Questo Principio Primo consiste precisamente in un modo particolare di concepire I’Universo, Dio, l’Uomo e le mutue relazioni.
All’occhio del mago il Cosmo non appare come un assembramento disordinato (o comunque disposto secondo un ordine inconoscibile) di enti diversi, in genere senza rapporti reciproci.
Al contrario, l’Universo è simile a un corpo umano: tutti i suoi organi, anche i più differenti e distanti, sono legati l’uno all’altro tanto che agire su di uno significa provocare effetti a volte insospettati sugli altri.
E come dall’unione di tutti gli organi nasce un essere unico, l’uomo, dotato di sue caratteristiche singolari, cosi dall’unione di tutti gli enti dell’universo nasce una Cosa Unica, dotata a sua volta di proprietà e caratteristiche singolari.
Per il mago questa Cosa Unica, cioè l’Universo con tutto ciò che contiene, è Dio.
II paragone con il corpo umano non è casuale. Per il mago, infatti, se l’Universo-Dio è il Macrocosmo, l’uomo e il Microcosmo: una sua piccola immagine simbolica che ne riproduce, ridotte agli infinitesimi, tutte le caratteristiche.
In questo modo il pensiero magico giunge a concepire una singolare, e senza dubbio affascinante, forma di unicità dell’Essere, ricomponendo in uno schema senza dicotomie la triade Dio-Universo-Uomo.
Aspirazione del mago è di pervenire alla coscienza totale di questo Essere Unico: estendere cioè, mediante un processo di espansione spirituale, la sua singolarità sino a recepire tutti gli aspetti diversi ma concomitanti dell’Ente Universale e, una volta giunto a contemplarli nella loro totalità indifferenziata, imparare a dominarli.
Ciò è nelle sue possibilità in quanto, secondo il pensiero magico, tutte le cose sono aspetti di una sola cosa, e nel Microcosmo si stempera e sintetizza il Macrocosmo, cioè Dio. Giunto a tanto, il mago diviene Uomo Completo.
“ Si eleva al di sopra degli angeli, sino a giungere all’Archetipo stesso, con il quale diviene cooperatore, e nulla gli è piu impossible ”, dice l’occultista rinascimentale Cornelio Agrippa.
E’ questa la Grande Opera, obiettivo supremo della Magia, al cui compimento nessuno, se non pochi eletti, è mai pervenuto.
Le Forze della Magia
Spingiamoci adesso ancora un po’ più avanti nella direzione indicata dal parallelismo fra l’Universo e l’uomo, dal quale abbiamo preso le mosse.
In un singolo individuo, personalità, carattere e comportamento sono determinati dall’intercomporsi di impulsi differenti: amore, odio, volontà di potenza, istinto distruttivo, forza di conservazione, ecc…
Nel suo corpo scorrono poi flussi di fondamentale importanza per la vita, anche se non immediatamente discernibili; la corrente sanguigna, gli impulsi nervosi, le contrazioni muscolari, e fenomeni ancora più sottili, come le complesse reazioni biochimiche su cui si basa il funzionamento degli organi essenziali.
Nell’Organismo Universale si manifesta qualcosa di simile. La sua struttura è percorsa da forze misteriose, che lo condizionano nella sua interezza.
Queste forze sono mitiche (in senso fenomenologico) e metafisiche: sfuggono dunque ad ogni inquadramento sotto categorie come lo Spazio e il Tempo, fluiscono in ogni fibra dell’Essere Unico, e sono sostanza della sua intima coesione.
Gli uomini antichi le conoscevano e, come affermano le Tradizioni, sapevano dominarle: la Terra era un Paradiso, il mondo viveva una Età d’Oro. Poi, non sappiamo in seguito a quali avvenimenti, persero questa conoscenza.
Le stirpi umane successive raccolsero tuttavia il riflesso del primo splendore, che col passare del tempo si faceva sempre meno fulgido, e tramandarono il ricordo delle Forze Magiche attraverso le immagini dei loro dèi.
Così, ad esempio, la forza dell’amore vivificante, il principio rigenerativo dell’Universo, è rappresentato dall’Ishtar dei Babilonesi, l’Afrodite dei Greci, la Venere dei Romani, e così via; il principio distruttivo
da Marte, la forza vitale dal Sole, ecc…
Queste Forze della Magia sono sette: quanti i pianeti nel Macrocosmo, e le aperture nella testa dell’uomo o i centri del “corpo sottile”, nel Microcosmo.
II mago deve imparare ad avvertirne il fluire, che è sia interno che esterno a lui. Riuscirà a dominarle e sfruttarle a proprio vantaggio se saprà, con l’aiuto eventuale di simbologie, riti, cerimonie, entrare in comunicazione con esse e deviarne il corso nella direzione voluta. Tre sono le facoltà che il mago deve possedere in massimo grado per riuscire nella sua opera: un’incrollabile volontà, una duttile fantasia ed un forte potere di concentrazione.
Le Forze della Magia stesse non gli sono ostili. Non possono essere considerate benefiche o malefiche in se stesse: bisogna pensarle piuttosto dotate di una polarità positiva e di una negativa, da sfruttare secondo le circostanze…
Estratto da
Magia Pratica VOL. I° di Jorg Sabellicus
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” È vero, senza errore, è certo, è verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere il miracolo della Cosa Una. E come tutte le cose vennero dall’Uno per mediazione dell’Uno, così tutte le cose nacquero da questa cosa una per adattazione. Il Sole ne è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l’ha portato nel suo ventre, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il Telesma di tutto il mondo è qui, la sua potenza è illuminata se viene convertita in terra. Tu separerai la terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente, con grande cura. Ascende dalla terra al cielo e ridiscende in terra raccogliendo le forze delle cose superiori ed inferiori.Tu avrai con questo mezzo fatta la gloria del mondo, epperciò ogni oscurità andrà lungi da te. È la forza forte di ogni forza, perché vincerà tutto quel che è sottile e penetrerà tutto quello che è solido. È in questo modo che il Mondo fu creato. Da questa sorgente usciranno innumerevoli adattamenti, il cui mezzo si trova qui indicato.È per questo motivo che io venni chiamato Ermete Trismegisto, perché possiedo le tre parti della Filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell’Operazione del Sole è perfetto e completo. “Testo integrale della Tavola di Smeraldo di Hermes Trismegistus
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