Il programma iniziatico degli Arcani Maggiori di Oswald Wirth
Oswald Whirt, esoterista svizzero della fine del 1800, è considerato ad oggi il massimo esponente di un’attenta analisi e studio degli Arcani Maggiori.
Nel suo libro, che può considerarsi una vera e propria bibbia sugli arcani, descrive attraverso i 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi di Marsiglia ciò che può essere considerato il percorso iniziatico (introduzione al Mistero).
Attraverso gli Arcani maggiori un messaggio ispirato ad ogni Arcano come spunto su cui riflettere nel tuo cammino di evoluzione spirituale.
I. MAGO
L’Iniziabile non deve dipendere da nessuno. Non sa che farsene di un sapere preso a prestito, di una misera scienza da scolaro. Senza iniziativa intellettuale, nessuno si accosta alla porta del Tempio, dove è necessario osare e bussare con l’energia di un volere indomabile, per essere ammessi a tacere.
II. PAPESSA
La Scienza iniziatica non è quella degli oggetti che ricadono sotto i nostri sensi. Si rivela a chi sa entrare in se stesso. Distogliti dal riflesso cangiante delle cose: scendi nella notte interiore, dove il tuo spirito si ritroverà solo di fronte a se stesso.
III. IMPERATRICE
Risali! Elevati al più alto dei cieli! Impara a contemplare senza vertigini l’immensità di ciò che è al di fuori di te. Spingi all’estremo la larghezza delle tue vedute, per sfuggire alla ristrettezza delle tue concezioni.
IV. IMPERATORE
Pensa all’azione! Lascia gli estremismi ed esplora il terreno in cui i contrari si scontrano. Prendi possesso di te stesso, afferra lo scettro che comanda alla tua personalità: sii tu il tuo Imperatore!
V. PAPA
Istruisciti! Ascolta gli altri, ma ascolta soprattutto ciò che parla in te. Medita per comprendere. Formula per te stesso la tua scienza, e concepisci nel tuo cuore la religione che ti si impone.
VI. INNAMORATI
Decidi liberamente la tua sorte. Ti senti il coraggio di lottare aspramente, o hai paura dello sforzo? Scegli fra la carriera eroica e la vita facile del debole mortale. Sappi che nulla si ottiene gratuitamente: se vuoi essere forte, accetta di soffrire: fuggendo la sofferenza, ti indebolisci. Ciò che si indebolisce si sminuisce, ma ognuno è libero di sminuirsi e di avviarsi verso il niente.
VII. CARRO
Cammina nella direzione che hai scelto e affronta con cuore fermo le prove che ti attendono. Mostra di sapere dirigere te stesso, e assumerai la direzione delle energie che si legheranno a te. Forze divergenti si collegano alla tua personalità: sii il loro conciliatore e lasciati trasportare sulla via trionfale che si apre davanti a te.
VIII. GIUSTIZIA
Non desiderare se non ciò che è giusto perché la tua carriera si compia secondo la legge. Vivi non per vivere, ma per adempiere lo scopo della vita: così tu saprai vivere e possederai la vita, in cui tutto si compensa rigorosamente. Realizza in te la giustizia e sarai stabilizzato nell’equilibrio.
IX. EREMITA
Racchiuditi entro i tuoi limiti! Concentra le tue facoltà, approfondite nel silenzio e nell’isolamento. Attingi in te la luce che illumina il sentiero e che tu devi seguire. La tua saggezza s’ispiri alla missione che ti spetta: avanza con circospezione, per non dover mai indietreggiare.
X. RUOTA DELLA FORTUNA
Forte della tua concentrazione, esci dalla solitudine preparatoria per entrare nel girotondo umano. Stai al tuo posto e accondiscendi alle debolezze. Sii uomo per diventare dio; non disprezzare l’inferiore, che devi aiutare a salire. Da solo, tu resterai ciò che sei, senza compiere alcun progresso. Tu non puoi vivere e progredire se non associandoti alla sorte altrui.
XI. FORZA
Ogni associazione comporta un’azione comune e concorde che esige da ogni associato uno sforzo di disciplina. La collettività beneficia del ritegno che gli individui si impongono. Dando libero corso ai tuoi impulsi veementi, tu dimostri di essere debole, non forte. Il forte è. colui che doma se stesso contenendo l’ardore delle proprie passioni, senza spegnere il loro fuoco stimolatore.
XII. APPESO
Nessuno può partecipare alla Grande Opera, se ha intenzione di lavorare solo per se stesso. Il disinteresse fa l’artista. Legati a ciò che non ti porterà nulla, e comportati al contrario degli egoisti. Dà senza pensare a ricevere.
XIII. MORTE
Quando tu avrai dato tutto, ti sarai ridotto allo stato di uno scheletro ambulante. Tu sarai come morto, e si dirà: la carne lascia le ossa. Falciando le illusioni del passato, tu preparerai allora il terreno dei futuri raccolti. Nella nera oscurità sepolcrale nascerà il Fanciullo filosofico, detto Figlio della Putrefazione.
XIV. TEMPERANZA
Bisogna morire per risuscitare: perdendo la terra tu conquisti il cielo, le cui acque lavano e rigenerano. L’alleanza con le forze più elevate ti fa rivivere, non più come un servo recalcitrante legato alla gleba terrena, ma come libero lavoratore, ambizioso di mietere per il bene di tutti gli affamati.
XV. DIAVOLO
Se il fuoco dell’inferno non riscaldasse la terra, l’acqua del cielo resterebbe infeconda. Senza le forze più basse, quelle più alte rimarrebbero improduttive. Il Diavolo che è in te non è un nemico, se tu sai ridurlo in schiavitù. La tua animalità non è maledetta: ti dà poteri illimitati, anzi, purché tu sappia superarla. La magia non è un’illusione per colui che si fa obbedire dall’istinto.
XVI. TORRE
L’Arte è difficile. In teoria tutto è semplice, ma stai in guardia contro le complicazioni della pratica! Temi d’essere vittima della temerarietà delle tue imprese. Nella loro applicazione, le tue forze sono limitate: sappile amministrare e non esaurirle mai. La moderazione s’impone al forte, ansioso di compiere la sua missione. Bisogna assegnarsi dei limiti nella ricerca del vero, perché l’errore è in agguato per colpire chi vuole sapere troppo. Sii misurato nelle tue ambizioni e discreto nella tua legittima curiosità.
XVII. STELLE
Vivi non febbrilmente; stai attento a concederti il riposo che rende le forze e accumula le energie da usare. Il sonno mette al servizio della tua attività il necessario dinamismo. Non perdi il tuo tempo quando dormi o quando gusti il fascino delle dolcezze della vita. Il maestro dell’arte di vivere non è un asceta imbronciato: usa ciò che gli si offre ed apprezza sulla terra i doni del cielo, senza abusare di nulla. Ammira le cose belle e s’innamora di ciò che è degno di essere amato.
XVIII. LUNA
Per incoraggiarti ad adempiere fedelmente il compito che ti è stato imposto, la vita ti accorda piaceri che è saggio non sdegnare. Tu hai diritto a tutto ciò, nella tua lotta contro gli ostacoli che la materialità ti oppone. Costretti a dibatterci nella penombra di un discernimento malcerto, noi impariamo solo a nostre spese e progrediamo solo a prezzo di esperienze dolorose. Vittime delle apparenze, non finiamo mai di ingannarci, cadendo da un errore grossolano ad un altro meno grossolano, senza pervenire alla vera conoscenza. Fondata su constatazioni necessariamente incomplete, la scienza umana procede dalle verosimiglianze e resta pur sempre equivoca.
XIX. SOLE
La luce splende negli spiriti., quando essi superano il campo della materialità. Il sole illumina le intelligenze che si elevano al di sopra della nebbia delle opinioni ricevute. L’illuminazione vera è d’ordine puramente morale. L’universo non ti rivela i suoi segreti, ma tu puoi sapere con certezza come devi comportarti in questo mondo. Abbi la saggezza di non desiderare di vedere chiaro se non nei confronti della tua condotta. Impariamo a comprenderei a vicenda, per aiutarci fraternamente. Aspirando alla felicità terrena, non dimenticare mai che essa può essere soltanto collettiva. Renditi degno di ciò che non potrai ottenere se non lo meriterai.
XX. GIUDIZIO
Lo spirito dell’uomo illuminato si libera dalla ristrettezza dei legami corporei: comunica con il soffio animato che risuscita i morti intellettuali e morali. L’ispirazione ricompensa colui che esce da se stesso per partecipare ad una vita più vasta e più alta. Nulla va perduto; il passato rimane vivo in ciò che interessa l’avvenire, e tu puoi evocarlo per ritrovare la parola perduta degli antichi Saggi.
XXI. IL MONDO
Il passato si rivela l’avvenire: noi concepiamo CIO che sarà da ciò che fu. Elevandoti al di sopra del presente, tu ti inizi alla Grande Opera compiuta: entri nel Cosmo, cioè nel Mondo in potenza di coordinazione definitiva. È una realizzazione soggettiva che non ha nulla di chimerico. L’uomo è l’athanor in cui matura il puro oro filosofico. Realizza in te l’ideale della creazione, per conformare il tuo Microcosmo all’armonia del Macrocosmo, poiché questo è l’obiettivo supremo del Saggio.
0. IL FOLLE
Quando avrai raggiunto la vetta dalla quale si contemplano tutti i regni della Terra, la tua vista scenderà al di là del concepibile e tu soccomberai alla vertigine dell’Infinito. Ensoph, l’Abisso senza fondo, ti assorbirà, per ricondurti nel seno materno della Grande Notte, generatrice degli esseri e delle cose. Qui la ragione tace, davanti all’ineffabile Mistero dei misteri, che è fatalmente muto. Prendi coscienza del tuo niente, poiché, senza pia umiltà, non vi è reintegrazione nel Tutto primordiale!
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